“Favola del morire” a Pordenonelegge

Venerdì 19 settembre 2014, alle ore 11, presso il Palazzo della Provincia di Pordenone, nell’ambito del festival Pordenonelegge e, in particolare, del ciclo d’incontri intitolato “Mappa dei sentimenti”, Giulio Mozzi leggerà e discuterà il proprio racconto Favola del morire. Il sentimento al quale l’incontro è dedicato è la speranza.

Ecco come comincia il racconto:

Del morire non sappiamo niente. Però ci immaginiamo. Vediamo gli altri morire. Moriremo, questo è certo. Da sempre ci immaginiamo. C’è chi dice che immaginare sia stupido. C’è chi dice: è la fine, stop. Io che cosa dico? Morirò, mi trasformerò. Che cosa muore di me? Il corpo resta lì, ma dura poco. Il corpo è cibo. Qui da noi non ci sono coyote, iene, avvoltoi. Qui da noi ci sono animaletti minuscoli, batteri. Mi mangeranno i batteri. Farò odore di fogna. Farò puzza di morto. Diventerò fonte di vita per altri viventi, destinati come me alla morte. Quanti viventi ho mangiati, nella mia vita? Quante vacche, quanti maiali, quanti conigli, quante galline, quanti tonni, quanti pescispada, quante biete, quanti spinaci, quante insalate, quanti radicchi, quante cipolle, quanti finocchi, quante patate, quanti funghi? Di quanti viventi, nella mia vita, ho mangiati i frutti destinati alla riproduzione? Quanti pomodori, quanti piselli, quanti cetrioli, quante mele, quante pere, quante banane, quante pesche, quante albicocche, quante prugne, quante fragole, quante uova? Di quanti viventi ho mangiato, nella mia vita, il latte destinato alla prole? Quanto latte di vacca, di capra, di pecora, quanti formaggi di vacca, di capra, di pecora? Di quanti viventi io sono stato, vivente, la tomba? Non c’è nessuna colpa. Siamo nati per mangiare, siamo nati per mangiarci. Siamo aminoacidi volitivi. Vogliamo riprodurci all’infinito. Vogliamo ricombinare i nostri atomi all’infinito. Vogliamo mutare all’infinito. Da aminoacidi che eravamo, abbiamo costruito delle grandi macchine per la riproduzione, la ricombinazione, la mutazione. Le grandi macchine hanno bisogno di cibo. Le grandi macchine si mangiano tra loro. Le grandi macchine sono in competizione tra loro. Sono i Mazinga e i Daitan III degli aminoacidi. Sono i transformer degli aminoacidi. Le grandi macchine mangiano le altre grandi macchine per avere cibo e per far fuori i concorrenti. Non c’è sosta nella caccia. Non ci sono amici nella caccia. Si fanno alleanze provvisorie. Si può essere commensali. Poi un bel giorno il commensale finisce sulla mensa, e ciao. Il pianeta Terra è un enorme truogolo.

Ci sarà da ridere, insomma.

Lascia un commento