Recensione preventiva

[…] La scrittura di Mozzi usa la ripetizione per creare tensione, usa gli elenchi, usa a volte dialoghi hemingwayani. Usa l’alto e il basso, il registro colto e quello colloquiale o scurrile, come da manuale di estetica postmodern. A volte diventa struggente, in una maniera disadorna. A volte restituisce il disagio che caratterizzava le storie di autori/trici italiani/e di una ventina di anni fa (è certo solo una mia ossessione, ma ho sempre pensato che la cronaca degli anni ’90 sia stata particolarmente “nera”, che gli anni ’90, anche sul piano artistico, siano stati affascinati dal male, del resto una delle raccolte di racconti di Mozzi si intitola proprio Il male naturale). […]

Marco Pontoni recensisce Favole del morire in La voce di New York.

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